Trattamento della sindrome di Sjögren primaria con Ianalumab diretto alle cellule B mediante blocco del recettore BAFF associato a potenziata citotossicità cellulare anticorpo-dipendente


È stata valutata l'efficacia e la sicurezza di Ianalumab, un anticorpo monoclonale di deplezione delle cellule B, che blocca BAFFR ( recettore del fattore di attivazione delle cellule B ), nei pazienti con sindrome di Sjögren primaria ( pSS ) attiva in uno studio in un singolo centro, in doppio cieco, controllato con placebo, di fase II.

I pazienti con sindrome di Sjögren primaria, punteggio ESSDAI ( EULAR Sjögren's Syndrome Disease Activity Index ) maggiore o uguale a 6, sono stati randomizzati a una singola infusione di Ianalumab da 3 mg/kg ( n=6 ), 10 mg/kg ( n=12 ) oppure placebo ( n=9 ).
I risultati sono stati misurati in cieco al basale e alle settimane 6, 12, 24 e non-in-cieco alla fine dello studio quando il numero delle cellule B era stato recuperato.

Gli esiti clinici includevano le scale ESSDAI, ESSPRI ( EULAR Sjögren's Patient Reported Patient Indexed ), tasso di flusso salivare, punteggio di colorazione oculare, valutazione globale del medico e valutazione del paziente di affaticamento e qualità generale di vita.
Le misure di laboratorio includevano sottoinsiemi di leucociti circolanti e marcatori dell'attività delle cellule B.

È stata osservata una tendenza simile che ha mostrato un effetto terapeutico positivo di Ianalumab sull'esito clinico primario ( ESSDAI ) e su tutti gli esiti clinici secondari ( ESSPRI, Multidimensional Fatigue Inventory, Short Form-36, valutazioni globali di medico e paziente ) rispetto al gruppo trattato con placebo.

La deplezione rapida e profonda delle cellule B di lunga durata si è verificata dopo una singola infusione di Ianalumab a entrambe le dosi.
Le catene leggere di Ig sieriche sono diminuite, con ritorno ai livelli basali alla fine dello studio. I cambiamenti in alcuni esiti clinici sono persistiti fino alla fine dello studio nel gruppo con dose più elevata.
Gli effetti collaterali sono stati in gran parte limitati a reazioni da infusione lievi o moderate entro 24 ore dalla somministrazione di Ianalumab.

I risultati complessivi di questo studio a dose singola hanno indicato che la deplezione potente e prolungata delle cellule B da parte di Ianalumab potrebbe fornire benefici terapeutici nei pazienti con sindrome di Sjögren primaria in assenza di effetti collaterali importanti. ( Xagena2019 )

Dörneret T et al, Ann Rheum Dis 2019; 78: 641-647

Reuma2019 Farma2019


Indietro

Altri articoli

Una colectomia estesa ( colectomia subtotale o totale ) è spesso consigliata ai portatori della sindrome di Lynch con tumore...


La sindrome di Tourette è caratterizzata da tic motori e vocali cronici. Esistono evidenze preliminari di benefici derivanti dai prodotti...


Le linee guida di pratica clinica esistenti per i portatori di varianti patogene dei geni di riparazione del mismatch del...


La sindrome di Lynch è associata ad un aumentato rischio di tumore del colon-retto e a uno spettro più ampio...


Le prove collettive hanno fortemente suggerito che la stimolazione cerebrale profonda ( DBS ) sia una terapia promettente per la...


La stimolazione cerebrale profonda ( DBS ) è stata proposta per il trattamento di pazienti con grave sindrome di Tourette,...


Ricercatori hanno dimostrato che l’antidepressivo Mirtazapina, anche noto come Remeron, può avere effetti benefici sui sintomi della sindrome di Rett,...


La sindrome post-trombotica è una complicanza comune dopo trombosi venosa profonda ( DVT ) acuta prossimale ed è associata a...


La mucopolisaccaridosi di tipo II ( MPSII ) è una malattia da accumulo lisosomiale legata al cromosoma X caratterizzata da...